Un racconto intorno all'uomo e al suo destino e un viaggio nella plurimillenaria tradizione scultorea. Giuliano Vangi torna a esporre a Roma con una selezione di opere realizzate negli ultimi venti anni: ventisei sculture, molte delle quali di grandi dimensioni e una trentina di disegni, che presentano un artista rivolto alle ultime generazioni con una riflessione sul rapporto dell’uomo di oggi con la società, l'ambiente, la natura. Una mostra con l’allestimento progettato dall'architetto Mario Botta, che ha esaltato la vocazione polifonica di Vangi attraverso l'articolazione delle sculture in un duplice spazio: l’uno caratterizzato dalla presenza allarmante della violenza, l’altro più lirico ed evocativo, aperto alla bellezza e alla speranza. Un percorso scandito da differenti cromatismi e dove emerge con chiarezza come l'attualità che ispira costantemente la ricerca plastica di Vangi sia declinata in un linguaggio che non concede nulla all'effimero e alla cronaca. Epica e tragica, la narrazione della poliedrica e irripetibile avventura umana messa in scena dall'artista toscano, ha la capacità, come è stato sottolineato, " di rivelare in tempi dominati dall'oscurità e dall'oblio", il valore della memoria e "la scandalosa forza rivoluzionaria del passato".
Roma, MACRO: Giuliano Vangi. Opere 1994-2014
fino al 18 gennaio 2015
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